Il laccio sta nel suo ritmo spezzato.
Sul retro un capo si muove dal basso
verso l’alto. Unisce il buio di ogni
foro poi chiude con un doppio nodo
[che fa corpo e regge e calma la matassa].
L’arte di allacciarsi le scarpe è il nodo.
Se si allenta la calzatura sfila e
cammina con sforzo al suolo finché,
da pesanti ombre, emerge il fuocherello
al centro e rimanda il laccio alla giusta
scelta. [Là dove annoda il suo respiro].
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