[…]
Arianna si appoggiò ad una colonna di marmo non appena pronunciò quelle parole. Per tutto il mattino era rimasta in disparte a tormentare un fazzoletto senza che versasse una lacrima o abbracciasse i parenti di Rino. Era strana lei, eppure conosciuta nella provincia intera: diafana, voce sottile, segretaria col diletto della cartomanzia e dell’interpretazione dei sogni. Ogni tanto esprimeva confusamente ciò che sentiva ed alcuni le credevano – si diceva avesse una particolare virtù – ma questo non fermò la sua progressiva emarginazione.
[…]
