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esco da dentro di me e tiro fuori un libro dallo zaino,
leggo e, per abitudine, faccio nuove combinazioni di parole, mi diverto,
l’autobus riparte, dopo 100 metri frena,
cresce il nervosismo, cresce l’agitazione,
le voci sono in alta frequenza, io mi diverto,
leggo: «un topolino incinto iberna nell’acquario»,
metto un segno nel libro, guardo la gente, vedo la gente,
mi rendo conto che non m’importa un bel niente
dei loro problemi, sono egoista, cioè mi proteggo
[…]
