Sciabordio
Risveglio.
Mi sono premurato di essere sveglio
e danzare addosso ai miei passi nel vicolo cieco:
il mio corridoio così stretto da portarmi in ogni luogo.
Ogni giorno porte da aprire, stesse stanze da arrembare.
Cieco, ma così aperto. Più delle mie palpebre incerte
ancora gonfie di sonno.
“Sarà il mattino a convincermi?”, penso mentre il Sole filtra
∟lento
dai balconi imperfetti, relegandosi a ombre che non riesco a cogliere
e a polvere narcisista che non riesco mai a intrappolare.
La colonna sonora del giorno segue la danza dei passi,
e si insinua con un certo affiatamento
nello sciabordio della doccia, che alle mie orecchie ancora sormontate dal sogno
appare mare in tempesta.