io so chi sono
Il lume fievole adombra la stanza e riscalda
l’acqua sul pentolino pungente riluce
in lontananza una palla bianca di vetro
fino la prendo e la guardo con noncuranza.
Vedo il mondo deformato
un pochino
ai bordi: rifiuti colorati di plastica
volano indisturbati
dal cemento al fiume; amici ammalati
elemosinano aspirine; a destra
dei cartelloni lasciati
dalle elezioni andate
a buon fine per loro; dietro
divani armati, rotti;
flaconi e penicilline
come tappeti verso il buio intero.
Invisibili al centro io, un nero.
